Catalogo: Vite filmate dall’Archivio Nazionale del Film di Famiglia
Le immagini, impresse prevalentemente su pellicola 9,5mm Pathé Baby, testimoniano le estati, passate sulla costa sorrentina, di una famiglia dell’alta borghesia napoletana e dei loro amici. Tra le passeggiate in centro cittadino, scherzi in spiaggia e gite nei paesi circostanti, Salvatore Cilento restituisce uno spaccato della borghesia campana lungo tutti gli anni ‘30.
Di particolare interesse sono anche le riprese effettuate da Salvatore a Napoli, dove i Cilento avevano la loro residenza principale, e a Secondigliano, dove il padre di Salvatore possedeva una fabbrica.
L’utente può esplorare il fondo filmico attraverso un’ampia selezione delle sequenze girate da Salvatore Cilento. È possibile visionare i materiali filmici digitalizzati in ordine cronologico o tramite il menu. I brevi testi, inseriti nei titoli, nelle didascalie o sovrapposti alle immagini, introducono, contestualizzano e danno indicazioni precise sulle persone, sui luoghi e sulle situazioni. Le informazioni sono state raccolte attraverso un accurato lavoro di ricerca, documentazione e catalogazione. Il montaggio e l’edizione video sono stati realizzati con il software Klynt.
(testi a cura di Chiara Petrucci)
La vita e le passioni di Enrico Bagni sono impresse su pellicola 8mm e Super8. Dai film, girati esclusivamente da Enrico, emerge un vivido ritratto della personalità dell’autore e del contesto cittadino e sociale che lo circonda. Nato a Reggio Emilia nel 1921, Enrico Bagni qui ritorna nel 1951 in pianta stabile dopo aver trovato impiego presso le Officine Meccaniche Fratelli Lombardini. Grazie al nuovo lavoro Enrico riesce ad acquistare la tanto desiderate cinepresa ed inizia quindi a filmare le sue passioni e gli avvenimenti principali della città natale. Oltre alle riprese di carattere familiare, le pellicole racchiudono infatti un’inedita testimonianza dell’evoluzione e dei cambiamenti della vita di Reggio Emilia. Tra gli altri: le riprese del Giro d’Italia del 1952 nelle quali si scorge il rapido passaggio di Fausto Coppi; la mostra sui “Prodotti tipici reggiani e della meccanica nell’agricoltura” svoltasi presso i giardini pubblici della città nel 1955 e visitata dall’allora Ministro dell’Agricoltura Giuseppe Medici. Di grande interesse risultano anche le numerose pellicole che Enrico dedica a documentare la sua passione per la montagna e l’alpinismo. Dall’arrampicata allo sci alpinismo, passando per le più semplici escursioni, questi film forniscono un importante documento sulla storia e le pratiche dell’alpinismo e sulle attività organizzate dal C.A.I. (Club Alpino Italiano), di cui Enrico era socio.
L’utente può esplorare il fondo filmico attraverso un’ampia selezione delle sequenze girate da Enrico Bagni. È possibile visionare i materiali filmici digitalizzati in ordine cronologico o tramite il menu. I brevi testi, inseriti nei titoli, nelle didascalie o sovrapposti alle immagini, introducono, contestualizzano e danno indicazioni precise sulle persone, sui luoghi e sulle situazioni. Le informazioni sono state raccolte attraverso un accurato lavoro di ricerca, documentazione e catalogazione. Il montaggio e l’edizione video sono stati realizzati con il software Klynt.
(testi a cura di Ilaria Ferretti)
Le immagini private dei Lombardi, una famiglia italiana emigrata negli Stati Uniti, dove ha fatto fortuna con un’impresa di costruzioni. I film, in 16mm, sono stati girati tra Philadelphia, città di residenza dei Lombardi, Ventnor, località del New Jersey dove la famiglia era solita trascorrere le vacanze, Washington DC, dove sono ripresi i cantieri della «Joseph Lombardi & Sons», e soprattutto l’Italia, paese d’origine di Joseph Anthony Lombardi. Il figlio Dominic è quasi sempre dietro la cinepresa. Il fondo filmico, infatti, testimonia la vita di una famiglia di origini italiane emigrata negli Stati Uniti alla fine dell’Ottocento da Fornelli, un piccolo paese molisano. Il ritorno nell’Italia degli anni Trenta, che i Lombardi raggiungono in nave insieme alla loro automobile di lusso, è ampiamente documentato e rivela il legame profondo con la terra di origine e la sua riscoperta.
L’utente può esplorare il fondo filmico attraverso un’ampia selezione delle sequenze girate dai Lombardi. È possibile visionare in ordine cronologico o tramite un menu i materiali filmici digitalizzati, suddivisi in 15 clips per una durata totale di circa 2 ore. I brevi testi, inseriti nei titoli, nelle didascalie o sovrapposti alle immagini, introducono, contestualizzano e danno indicazioni precise sulle persone, sui luoghi e sulle situazioni. Le informazioni sono state raccolte attraverso un accurato lavoro di ricerca, documentazione e catalogazione. Il montaggio e l’edizione video sono stati realizzati con il software Klynt.
(testi a cura di Karianne Fiorini)
I film amatoriali di un giornalista siciliano che vive a Torino dal 1932. Quell’anno La Colla compra una cinepresa 8mm, con la quale filma diversi momenti della sua vita familiare, del lavoro e del tempo libero: filma il suo posto di lavoro -la Gazzetta del Popolo- per 10 anni, così come altri luoghi di Torino, Roma -in visita alla fidanzata Adriana Panini, che sposa nel 1934 e dalla quale avrà due figli, Vito e Marco-, Orbetello, dove Italo Balbo parte per attraversare l’Atlantico, la Sicilia, dove visita la sua famiglia, alcuni paesi europei durante diversi viaggi di lavoro e di piacere, e il fronte di guerra, in Jugoslavia, dove la sua telecamera verrà confiscata l’8 settembre 1943. I film di Nicolò La Colla mostrano il punto di vista di un uomo del suo tempo, un sostenitore dell’Italia fascista, un uomo appassionato di nuove tecnologie e un membro attivo del movimento esperantista internazionalista.
L’utente può esplorare la collezione attraverso un’ampia selezione di sequenze filmate da La Colla. È possibile guardare i film digitalizzati in ordine cronologico o attraverso il menu. I brevi testi inseriti nei titoli dei film, nelle note esplicative o sovrapposti, introducono, contestualizzano e danno informazioni precise sulle persone, i luoghi e le situazioni che possiamo trovare in questi film. Le informazioni sono state raccolte attraverso la ricerca, la documentazione e la catalogazione. I video sono stati montati utilizzando lo strumento software Klynt.
(testi scritti da Karianne Fiorini)
La vita impressa sulla pellicola del geometra Angelo Selleri, di sua moglie Adele Messieri, insegnante e dei loro tre figli. Nei film della famiglia Selleri, quasi esclusivamente pellicole 8mm realizzate da Angelo, emerge un vivido ritratto di persone appartenenti alla media borghesia che osservano e documentano il mondo cui appartengono. Oltre alle riprese della vita familiare a Bologna e in alcune località marittime e di montagna, di particolare interesse risultano alcuni film che si soffermano su ritualità del quotidiano, luoghi e attività lavorative. Tra gli altri: la pesca alla laguna veneziana, l’aeroporto di Bologna nel 1962, le risaie di Campotto d’Argenta con le mondine al lavoro, nei primi anni Sessanta, un raduno di scout femminile a Pontecchio Marconi, nel bolognese, il porto di Ravenna e il lavoro dei pescatori sulle loro imbarcazioni, scorci della raffineria SAROM (Società Anonima Raffinazione Oli Minerali), l’eclissi totale di sole nel 1961 a ridosso dell’Osservatorio astronomico di Bologna, stazione astronomica di Loiano, l’ultima corsa del tram a Bologna il 3 novembre del 1963, la costruzione dell’acquedotto di Brisighella, il cui direttore dei lavori era lo stesso Selleri, e una giornata all’asilo nido montessoriano Carducci di Bologna nel 1966.
L’utente può esplorare il fondo filmico attraverso un’ampia selezione delle sequenze girate da Selleri. È possibile visionare i materiali filmici digitalizzati in ordine cronologico o tramite il menu. I brevi testi, inseriti nei titoli, nelle didascalie o sovrapposti alle immagini, introducono, contestualizzano e danno indicazioni precise sulle persone, sui luoghi e sulle situazioni. Le informazioni sono state raccolte attraverso un accurato lavoro di ricerca, documentazione e catalogazione. Il montaggio e l’edizione video sono stati realizzati con il software Klynt.
(testi a cura di Karianne Fiorini)
I film di famiglia di una coppia di intellettuali e artisti: il giornalista e poeta, più tardi regista e video artista, Gianni Toti (Roma, 1924-2007) e la pittrice Marinka Dallos, sua prima moglie. La maggior parte dei film a contenuto familiare, girati da entrambi i coniugi, è stata realizzata tra l’Ungheria, paese natale di Marinka, e Roma, loro città di residenza. In particolare le riprese in Ungheria si riferiscono ai viaggi organizzati dalla coppia in visita ai famigliari di Marinka Dallos a Lorinci, e a gite organizzate in altre località ungheresi. Molti di questi filmati vedono protagonisti Gianni Toti con il nipote di Marinka, Csaba. Si distingue poi un nucleo di pellicole di viaggi effettuati dalla coppia in vacanza in varie località: in Tunisia, a Bulla Regia, Tunisi, Kairouan, Gerba, Houmt Souk, in Spagna a Pamplona per la festività di San Firmino, a Barcellona, Siviglia e Granada, a Parigi, a Belfast durante la Parata degli Orangemen, a Padova, a Venezia, e a Roma e dintorni, ad Ostia Lido, Fregene, Nemi, al mercato di Porta Portese e all’aeroporto di Fiumicino. Un altro nucleo di film si riferisce ai sopralluoghi che Gianni Toti fece nel 1972 in Siria per il film E di Shaul e dei sicari sulle vie da Damasco e ai provini ad attori in una terrazza romana del fotografo Rolla. Altre pellicole sono state invece girate da Gianni Toti in veste di inviato speciale per la rivista «Vie Nuove»: girate il 1° maggio 1964 in Piazza della Rivoluzione a L’Avana (Cuba). Sei anni di indipendenza cubana celebrati con una grande parata con riprese della folla durante il discorso di Fidel Castro. Compare Che Guevara.
L’utente può esplorare il fondo filmico attraverso un’ampia selezione delle sequenze girate da Gianni Toti e Marinka Dallos. È possibile visionare i materiali filmici digitalizzati in ordine cronologico o tramite il menu. I brevi testi, inseriti nei titoli, nelle didascalie o sovrapposti alle immagini, introducono, contestualizzano e danno indicazioni precise sulle persone, sui luoghi e sulle situazioni. Le informazioni sono state raccolte attraverso un accurato lavoro di ricerca, documentazione e catalogazione. Il montaggio e l’edizione video sono stati realizzati con il software Klynt.
(testi a cura di Karianne Fiorini)
La storia della famiglia Quaranta è una storia di migrazioni, piccole e grandi, lungo tutta la prima metà del Novecento. Agostino Quaranta è un giovane sottufficiale dell’esercito, trasferitosi a Bologna per lavoro. Qui conosce Jolanda, arrivata in città giovanissima per andare a servizio in una famiglia facoltosa. I due si innamorano subito ed Agostino per Jolanda rinuncia anche ad andare in Canada, dove risiede ormai tutta la sua numerosa famiglia. Tra mille difficoltà i due riescono infine a sposarsi e a superare indenni il tumultuoso periodo bellico stabilendosi definitivamente a Bologna.
Da sempre appassionato di fotografia, Agostino inizia a filmare solo sul finire degli Anni Cinquanta. Le 23 bobine in 8mm di cui è composto sono interamente dedicate alla famiglia, ma non sempre l’ambiente domestico è quello di una tipica casa bolognese. La sua è infatti una famiglia allargata di cui, assieme ai figli Enzo e Maria Grazia, fanno parte per lunghi periodi anche nipoti, cugini e suoceri. L’occasione per filmare viene poi spesso data da incontri familiari nei luoghi più vari: la Calabria, dove è nato Agostino, e gli Appennini da cui proviene Jolanda; Rieti e San Giorgio a Cremano, dove il figlio Enzo frequenta a sua volta la scuola sottufficiali; Toronto e le Cascate del Niagara dove vivono i genitori ed alcuni dei fratelli di Agostino e dove nel 1964 la famiglia può finalmente riunirsi tutta insieme dopo anni di lontananza.
Emerge così una geografia familiare varia ed insolita a far da sfondo alle passeggiate che la piccola Maria Grazia esegue continuamente per la messa in scena cinematografica del padre Agostino.
L’utente può esplorare il fondo filmico attraverso un’ampia selezione delle sequenze girate da Agostino Quaranta. È possibile visionare i materiali filmici digitalizzati in ordine cronologico o tramite il menu. I brevi testi, inseriti nei titoli, nelle didascalie o sovrapposti alle immagini, introducono, contestualizzano e danno indicazioni precise sulle persone, sui luoghi e sulle situazioni. Le informazioni sono state raccolte attraverso un accurato lavoro di ricerca, documentazione e catalogazione. Il montaggio e l’edizione video sono stati realizzati con il software Klynt.